Finalmente ha smesso di piovere (per il momento), e come da programma ha iniziato a fare caldo.
E' un caldo ancora sopportabile, specialmente in questi ulimi 2 giorni.
La scorsa settimana, svegliatomi una mattina, pensavo sarebbe stata una giornata qualunque; e invece no.
A Londra, non è mai una giornata qualunque.
A Londra, non è mai una giornata qualunque.
Come tutti i giorni faccio i preparativi per andare al lavoro, che devono durare il meno possibile dato che chi ha seguito i post precedenti, a Londra si è sempre in ritardo.
Decido che quella mattina sarei uscito indossando semplici jeans, una maglietta a maniche corte, quella verde della Burton, per la precisione; e per finire, il mio fantastico giubbotto Belfast in pelle, comprato a Pinerolo pochi giorni prima di partire.
E' un giubbotto a cui tengo molto in quanto è uno sfizio che mi sono concesso dopo averlo inseguito per mesi.
A dire il vero, non ero entrato nel negozio per comprare quello, bensì un'altro modello in saldo.
Per mia sfortuna/fortuna, non era più disponibile la mia taglia, quindi ho "dovuto accontentarmi" del modello "nuova stagione".
Non so, perchè quella mattina ho optato per l'abbigliamento alternativo rispetto al solito.
Forse il sole, il cielo limpido; ma poco importa.
Sono uscito di casa fiero, con lo zaino sulle spalle e gli occhiali da sole Salice, si, quelli bianchi che ho sempre quando vado a sciare.
Mi sono portato a Londra anche un po di "mountain style".
Ogni tanto mi sento un pò fuori luogo, ma poi penso che qui nessuno ti guarda o ti critica per come sei vestito, potresti anche uscire con le pantoffole tigrate, la moquette sulla schiena ed il cappello da Dartagnan; alla gente non importa.
Ad esempio, domenica scorsa, ma non quella appena trascorsa, quella ancora prima, decidetti di andare sulla collina per osservare il panorama Londinese.
Purtroppo era una giornata grigia, e del panorama non ho visto altro che nuvole.
Ma questa è un'altra storia.
La collina, è situata nei pressi della stazione metro di Belsize Park.
Da Tooting Bec, è comoda, è sulla linea "nera", una quarantina di minuti e si arriva.
Ero seduto, mezzo addormentato, non perchè fosse presto, tutt'altro, ma perchè la metro, come qualsiasi mezzo pubblico, mette sonnolenza.
Ero quasi arrivato, quando vedo salire una ragazza, potenzialmente anche bellina, ma vestita e truccata in modo da far sembrare Lady Gaga una dilettante.
Aveva dei pantaloni larghissimi neri, una maglia di non ricordo che colore con inserti in pelo blu elettrico, e delle zeppe che non usano nemmeno più al circo.
Capelli lunghi color blu-verde sbiadito, con 2 chignon come voler simulare un paio di corna.
Il viso era abbastanza sobrio, qualche piercing alle orecchie e qualche anello a random, poi, un pesante fondotinta BIANCO, che la facceva sembrare morta.
E' scesa alla stazione di Camden Town, il che mi ha fatto pensare che ci sarebbe potuto essere qualcosa di interessante.
Ma questa è un'altra storia.
Ma questa è un'altra storia.
Eravamo rimasti al mio giubbotto ed ai miei occhiali Salice.
Quando uscii di casa, non era così caldo, sembrava una giornata qualunque, un pò di sole, un po di nuvole, caldo a sprazzi; insomma normale.
Faccio il mio solito tragitto in autobus e scendo a Sloane Square.
Scendo, e sbam, subito una musata contro la cappa di afa e di caldo umido tipico della Torino di agosto.
Sotto il Belfast, stavo facendo la sauna, lo tolgo immediatamente, ma anche con le maniche corte continuo ad avere caldo.
Avrei potuto anche continuare a svestirmi, tanto, per quanto detto sopra, sarebbe importato a ben poche persone.
Mi sono accorto in pochi secondi, che la canicola aveva portato con se, non solo buon'umore e soldi per i gelatai, ma anche una folta schiera di vestitini, shorts e minigonne.
Già, shorts.
Londra, anche patria della moda, perchè se fino all'anno scorso gli shorts erano pantaloncini corti aderenti, a vita bassa, dove la coscia rimaneva scoperta per 3/4 o poco meno;
quest'anno gli shorts, sono imbarazzanti.
Sono in stile anni '80 o giù di li, penso di averli visti sono nei video di Madonna o in alcune puntate vecchissime di Beverly Hills 90210.
Pantaloncini in jeans, a vita altissima ma con il "girogamba" inguinale.
Sarà, ma a me proprio non piacciono.
In più, rigorosamente con la maglietta o canotta che sia, infilata nei pantaloni, per sottolineare ancora una volta la "vita alta".
Se stai per la starda, sudi; se entri nei supermercati geli.
Il passaggio da +30 a -1000 è immediato, come è immediato il mio mal di gola.
Già, perchè anche da Caffè Nero non si scherza con l'aria condizionata, che è un toccasana quando sei accaldato, ma è una minaccia per la salute.
Con il caldo è esplosa anche la voglia di gelato, che ho soddisfatto prontamente questa domenica da Patrizia e Philip.
Sono stato invitato a pranzo da loro, e finalmente, dopo tanti giorni senza, sono riuscito anche a mangiare seduto su di una sedia di fronte ad un tavolo.
E' stata una bella domenica, abbiamo mangiato e parlato, e dopo un pranzo con i fiocchi, ho aiutato Philip nella potatura della siepe di casa.
Facceva caldissimo, mi sono anche abbronzato un po'.
Nel tardo pomeriggio mi hanno portato in una città ad una ventina di minuti di macchina;
mi hanno detto che è una città molto recente, costruita da zero.
E' prettamente commerciale, negozi, uffici ski dome.
Ski dome, si si è proprio quella struttura all'interno del quale si può sciare.
Come quella di Dubai, ma un po' piu piccola..
Non vi dico che effetto mi ha fatto vedere la neve nella periferia di Londra, quando fori ci sono 28°.
Lo ski dome, occupa sollo una piccola parte della struttura che lo ospita, il resto è composto da negozi, ristoranti, palesta con vista sulla pista da sci; e per finire, il "ventilatore", che serve per simulare la caduta libera per i lanci con il paracadute.
Molto bello ed interessante, se non contiamo che per "sciare" 4 ore su di una pista "lunga" ad essere ottimisti 100m occorrono 31£.
Insomma, la Via Lattea a Sestriere in confronto risulta la "Lidle" delle piste da sci.
Nel ritorno verso casa, siamo passati all'interno di un parco protetto, dove vive allo stato brado una quantità notevole di fauna selvatica.
Il mio rientro verso Tooting Bec, è stato lungo e faticoso, avevo sonno e mi sono addormentato più volte su treno e metropolitana.
Era già lunedì, quando sono rientrato e pertanto si lavora.
Era già lunedì, quando sono rientrato e pertanto si lavora.
Raggiunta la mia camera sono crollato in un sonno profondo.